Laura Benanti and Christopher Fitzgerald sing “Sixteen Going on Seventeen” from The Sound of Music
“Ora vediamo quanti si ricordano di lei.“
Questa frase campeggia sopra una foto che ha fatto il giro del web tra chi, come noi, è cresciuto negli anni ’90. Una donna sorridente, con un vestito rosa scintillante e un’aria di semplicità affascinante. Il suo volto ci riporta indietro nel tempo, quando la televisione era ancora magia e le star sembravano persone irraggiungibili ma familiari.
Lei si chiamava Laura Benetti – o almeno così la ricordavano tutti. Era una delle protagoniste di un programma televisivo del sabato pomeriggio che riempiva le nostre case di allegria. Non era una cantante famosa, né una conduttrice di primo piano. Ma aveva qualcosa che la rendeva indimenticabile: uno sguardo sincero, una risata contagiosa, e quel modo di muoversi che incantava senza mai apparire forzato.
Laura Benanti on Her Solo Show, Nobody Cares
La sua carriera non durò a lungo. Dopo pochi anni di successo, scomparve dai riflettori. Alcuni dicevano che si fosse ritirata per amore, altri che avesse scelto una vita lontano dalla televisione, più autentica. Non c’erano scandali, né drammi, solo il silenzio discreto di chi decide di chiudere un capitolo senza fare rumore.
Ma per chi l’ha vista anche solo una volta in TV, Laura rimane un ricordo luminoso. Era il volto della semplicità, della bellezza naturale, di un tempo in cui non servivano filtri per essere speciali. Era il simbolo di un’epoca che oggi sembra così lontana, fatta di sorrisi veri e sogni semplici.
Su una delle tante pagine nostalgiche dedicate agli anni ’90, la sua foto è riapparsa. E con essa, una valanga di commenti.
“Mi ricordo di lei! Era nel programma ‘Viva il Sabato’!”
“Che fine ha fatto? Era bravissima e così genuina.”
“Ho avuto una cotta per lei per anni!”
I ricordi affiorano, come onde che riportano alla riva i frammenti di un passato mai dimenticato. E così Laura, senza volerlo, torna a vivere nei pensieri di chi l’ha amata in silenzio, davanti a uno schermo a tubo catodico.
C’è anche chi racconta di averla vista anni dopo in un piccolo paese del nord Italia, seduta al tavolo di un bar con un libro in mano e lo stesso sorriso di sempre. Non cercava attenzioni, non voleva essere riconosciuta. Solo vivere la sua vita lontano dal rumore del mondo.

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Oggi, forse, non tutti si ricordano di lei. I più giovani non ne conoscono neppure il nome. Ma per chi c’era, per chi ha vissuto quegli anni con il cuore aperto e gli occhi pieni di sogni, Laura non è mai scomparsa. È diventata parte di quel patrimonio emotivo che ci lega a un tempo che non tornerà più.
E allora sì, vediamo quanti si ricordano di lei. Ma forse, più che contarli, dovremmo ringraziarla. Perché, anche solo per un attimo, ci ha fatto sognare.